Gli ÈRÍN vi mostrano un Alternative Positive e lo fanno con il sorriso

Il 7 giugno è uscito Alternative Positive degli ÈRÍN Collective.  L’ensemble di musicisti nato a marzo 2022 a Bologna ha un obiettivo: farvi ballare e divertire, con un ritmo che solleticherà la vostra voglia di sculettare a tempo (ma anche fuori tempo, se necessario).

“Alternative Positive“, anticipato dai singoli “Kalam Layl” e “Alafia” è il loro primo LP, che segue la pubblicazione dell’Ep “Same Blood” del 2023 e che sancisce l’incontro tra la band con la storica label Irma Records.

Il disco è un mix irresitibile di afrobeat con un pizzico di funk suddiviso in 8 brani originali. I pezzi sono scritti da Pirino /Lazzari ed arrangiati insieme agli altri componenti del gruppo di cui tre strumentali; 4 sono cantati dall’artista nigeriano Devon Miles e uno dall’artista marocchino Reda Zine.

I brani di “Alternative Positive” hanno tutti una valenza di tipo sociale: la musica per gli ERIN Collective si schiera contro le disuguaglianze e cerca di abbattere confini e barriere, richiamando tutti ad impegnarsi per i diritti per la pace per la resistenza al razzismo e alle disuguaglianze di ogni genere. Tutto questo richiede impegno e una scelta. La musica fa ballare fa sorridere innalza lo spirito crea legami.

ÈRÍN vuol dire sorriso in lingua Yoruba, ed è attraverso questo atteggiamento che si può incontrare l’altro e che si possono sconfiggere paure, confini, differenze culturali, odio e guerre.

Abbiamo raggiunto il gruppo per fargli qualche domanda!

Per prima cosa conosciamoci meglio: siete un ensemble molto giovane e pieno di energia, com’è iniziata la vostra storia?

Ciao a tutt* sicuramente un gruppo pieno di energia, sorrisi e tanta voglia di condividere la nostra musica con tutte e tutti nei nostri live; un collettivo di musicisti ma soprattutto di amici. Questi sono gli ERIN Collective. Un ensemble di musicisti del panorama bolognese nato a marzo 2022 da un’idea/progetto di Gionata Lazzari che usciva da una bella esperienza afrofunk con un altra formazione ma sentiva da tempo come musicista la necessità di costruire un collettivo nuovo dal precedente, con musicisti ed artisti che potessero alternare un repertorio sia strumentale che cantato, più centrato e influenzato da sonorità afrobeat.
Ed ecco che da un’idea nasce l’incontro con dei nomi e delle persone che è bene citare: Valentino Pirino (chitarra) e Andrea Lazzari (Tastiere) che collaborano alla stesura di tutte le armonie dei brani originali degli Erin Collective; e poi Filippo Cassani (sax baritono) che collabora da subito in regia insieme al bassista nonchè contrabbassista Federico Magazzeni e al batterista/percussionista di strumenti africani in diverse scuole di danza di Bologna, Marcello Pala, con cui si definiscono e si chiudono gli arrangiamenti finali dei brani. Un vero lavoro di gruppo ed un’intesa perfetta.
Da questa prima formazione nasce l’EP “Same Blood” con alla voce l’artista nigeriano Devon Miles autore dei testi dei 4 brani. E’ il compimento del primo step che sperimenta gli Erin afrofunk ( primo nome antecedente al successivo Erin Collective) nei primi concerti live che danno motivazione al proseguimento del progetto e del lavoro in studio.

Da pochissimo è uscito Alternative/ Positive, il vostro primo LP. Che storia c’è dentro e come è legato invece al vostro ep Same Blood, lavoro dello scorso anno?

Dopo “Same Blood” Ep si struttura il forte legame tra i musicisti degli Erin afrofunk e si condivide insieme, l’ampliamento della formazione, per esigenze di presenze live e per il bisogno di nuove sonorità utili per lavorare sull’ LP Alternative Positive ormai alle porte e sui nuovi brani in cantiere.
Ed ecco quindi la scelta di due musicisti eccezionali: Giuseppe Sardina batterista non solo jazz ma aperto a diversi stili musicali e il virtuoso chitarrista Francesco Antico che culmina l’ensemble accostandosi come solista alla chitarra ritmica di Valentino Pirino e al tappeto armonico del tastierista Andrea Lazzari. L’incontro con altri due musicisti di talento che abbracciano il progetto danno una nuova carica esplosiva al resto dei componenti. Ecco che così gli Erin afrofunk entrano in studio per registrare da Roberto Passuti presso lo Spectrum studio di Bologna, gli altri 4 brani originali, che danno vita al LP Alternative positive. Viene chiamato a far parte delle session di registrazione anche il percussionista dei Nadt Orchestra Yado Aiden Uzun, artista che riempie le melodie e le armonie con le sue congas e i suoi altri differenti strumenti percussivi.
Nel brano Kalam Layl si sceglie di chiamare l’artista marocchino Reda Zine conosciuto da tutti i componenti della band per cantare su un canto da lui composto. Il suo testo in arabo da vita ad un brano innovativo e carico di ritmica energica e carismatica: sono le influenze musicali Gnawa che riesce ad inserire e ad aggiungere la particolarità. Nascono con Alternative Positive Gli Erin Collective.

La vostra musica è energia, carica: quali sono gli artisti che vi hanno influenzato di più e com’è il vostro processo creativo? Ce lo immaginiamo com un mixer che miscela il cocktail più estivo che c’è!

Lo stile guarda all’ Afrobeat degli anni 70 e ad alcuni suoi artisti come Fela Kuti, ed Ebo Taylor, ma pone l’attenzione anche sulla contemporaneità e su altri artisti come Antibalas, Budos Band, Tony Allen e ad altre sonorità provenienti da altre zone dell’Africa.
Dal vivo proponiamo uno spettacolo energico e coinvolgente da ascoltare e ballare sotto il palco. Erin in lingua yoruba vuol dire sorriso ed è l’espressione che proponiamo durante i nostri concerti per incontrare l’altro attraverso la nostra musica e i nostri testi. La musica degli Erin Collective fa ballare fa sorridere innalza lo spirito crea legami perchè attraverso il sorriso la risata e l’abbraccio, si possono sconfiggere paure, confini, differenze culturali, odio e guerre. I titoli e il significato dei testi di questo debutto richiamano questo orizzonte. I titoli di “Alternative Positive” hanno tutti una valenza di tipo sociale: Alafia significa pace in Yoruba, Same Blood, siamo fatti dello stesso sangue, Resistance un inno a lottare e ad impegnarsi per noi stessi per l’altro; la musica per gli ERIN Collective si schiera contro le disuguaglianze e cerca di abbattere confini e barriere, richiamando tutti ad impegnarsi per i diritti, per la pace e per la resistenza al razzismo di ogni genere.
Alternative positive: guardiamo al positivo questa è l’alternativa la speranza che ci fa vivere.

Avete fatto un incontro importante con Irma Records, com’è stato lavorare con loro?

Beh innanzitutto per noi è stato già un successo il fatto di aver ricevuto un riscontro positivo da un’etichetta indipendente così importante, prolifica ed attiva proprio sul nostro stesso territorio, qui a Bologna! Lavorare con Umberto Damiani è stato molto facile per noi: ha saputo consigliarci ed accompagnarci sulle scelte importanti che andavano prese per portare alla luce questo progetto, senza imporci nulla e valorizzando la nostra musica; ha avuto una grande pazienza a lavorare con un collettivo così eterogeneo e questo è solo il primo passo insieme, grazie Umberto!

Siete in tantissimi e nel vostro disco c’è anche un ospite, vi va di raccontarci chi è?

In realtà gli ospiti del disco sono tre e nella nostra musica ci saranno sempre ospiti. Ci piace incontrare artisti di talento che abbraccino il nostro progetto non solo musicale ma umano e quindi li scegliamo a doc.
Devon Miles è un’artista e musicista nigeriano che ha dato e darà, noi lo speriamo tanto, un apporto consistente al nostro futuro lavoro afrobeat con la sua voce unica e la sua presenza live sempre gradita e richiesta; Reda Zine artista e cantante marocchino che già conoscevamo e che abbiamo incontrato e scelto per la sua grande esperienza che spazia dalla musica Gnawa marocchina, all’afrobeat. Fa parte insieme ad altri musicisti di eccezione, dei Fawda, un gruppo molto conosciuto che propone l’incontro tra elettronica, jazz contemporaneo e musica Gnawa marocchina. In Kalam Layl canta in modo unico il suo il testo in arabo che calaza a pennello con l’armonia, le melodie e la ritmica. E il terzo ospite che vogliamo ricordare come la nostra perla preziosa che con le sue congas e percussioni ha lavorato con noi da vicino negli arrangiamenti percussivi dei quattro nuovi brani in studio e ci ha accompagnato e ci accompagnerà in alcuni live di presentazione. Un ringraziamento di cuore a Yado Aiden Uzun un artista eccezionale.