“The Music of Travel“ è un viaggio di apprendimento con Charles Goodger

“The Music of Travel“ è il nuovo album del pianista e compositore britannico Charles Goodger, noto anche per essere esperto linguista e fondatore del metodo FunSongs, programma per l’apprendimento della lingua inglese attraverso le canzoni animate.

Il disco è anticipato da una serie di singoli, tra cui “Genoa Genova“, “Some time in Verona“e “Steps of Caltagirone“; pubblicato dall’etichetta Prima Classic fondata dalla soprano lettone di fama internazionale Marina Rebeka, “The Music of Travel“ contiene luoghi, emozioni e persone incontrate lungo il cammino di Charles: tutti elementi che arricchiscono i bei ricordi di un compositore, educatore, imprenditore e viaggiatore del mondo che negli ultimi anni a scelto l’Italia, e Bologna nello specifico, come sua residenza artistica principale.

Abbiamo raggiunto Charles Goodger per fargli alcune domande relative al disco “The Music of Travel“.

1) Il tuo progetto ci ha colpito tantissimo, forse perché siamo anche noi educatori! Educazione, insegnamento e musica: ci spieghi più approfonditamente di cosa si tratta?

Esiste una connessione nel modo in cui il cervello umano elabora la musica e il linguaggio parlato. Il metodo FunSongs si basa proprio sul concetto di “significato nel suono”. Le mie canzoni didattiche sono composte per presentare nuove parole e vocaboli nel contesto di una canzone animata. L’aspetto cinestetico – l’associazione tra un gesto simbolico e il significato delle parole cantate – svolge un ruolo chiave nel processo di interiorizzazione.

Il metodo FunSongs offre notevoli benefici in termini di pronuncia, memorizzazione e richiamo a lungo termine. È anche molto divertente e gratificante sia per gli studenti che per l’insegnante.

2) Il viaggio è un elemento fondamentale del tuo lavoro: come si sono uniti i luoghi che ha vissuto e attraversato nella musica?

Per me, la musica spesso evoca un’emozione che ho provato e che associo a un luogo specifico – non solo il luogo in sé, ma anche le persone e i rapporti umani che hanno arricchito la mia vita in quel determinato contesto. Ad esempio, con il brano “Cinque Terre” ho avuto una sensazione quasi onirica. La bellezza dei porticcioli e della costa, la folla di turisti nelle strade e gli scenari simili ma diversi che si ripetevano da un paese all’altro mi hanno ispirato una melodia ripetitiva e sognante.

Poi, con “Clifftop Ramble”, un pezzo allegro, ho cercato di introdurre qualcosa della vivacità della musica irlandese. Mi è venuto in mente dopo una lunga passeggiata sulle scogliere vicino a Belfast, in seguito a una conferenza IATEFL per insegnanti d’inglese.

3) Dal 2015 hai scelto l’Italia come dimora. Cosa ti ha colpito della nostra nazione e di Bologna? Se dovessi paragonarlo ad uno stile musicale cosa saremmo?

Uno dei brani dell’album, intitolato “Olindo Air”, è dedicato al poeta Olindo Guerrini, che ha dato il suo nome alla via dove risiedo a Bologna. La melodia mi è venuta spontaneamente dopo aver letto alcune delle sue belle poesie. Amo profondamente l’Italia e sono estremamente felice di vivere a Bologna, anche se mi sono trovato bene ovunque sia stato. Ogni luogo, città e paesaggio ha il suo fascino unico, ma per me sono le persone e i rapporti che instauro con loro l’elemento più importante. In fin dei conti, credo che se si cerca con attenzione, si possa trovare la bellezza ovunque, ed è proprio questo che ho cercato di ricreare nei brani di “The Music of Travel”

4) Nel tuo percorso hai collaborato con tanti artisti italiani e internazionali, ti va di raccontarci com’è nata la collaborazione con loro?

La mia prima esperienza in Italia come pianista a Bologna è stata memorabile. Ho avuto l’onore di conoscere la straordinaria Patty Pravo, che mi ha presentato a Umberto Oggi, all’epoca bassista dei Nomadi. Presso il suo studio di registrazione, ho avuto l’opportunità di incidere alcune canzoni e di incontrare una vasta gamma di artisti, da Francesco Guccini a Heather Parisi.

Più recentemente, ho avuto il piacere di collaborare con Al Bano, che avevo conosciuto a Riga. Una mia canzone sulle bellezze della Lettonia lo ha particolarmente colpito e, con l’aiuto del talentuoso paroliere Alberto Zeppieri, abbiamo registrato “Terra d’Ambra – Land of Amber”, un brano bilingue in italiano e inglese.

Ho anche avuto il privilegio di conoscere la rinomata soprano lettone Marina Rebeka, fondatrice dell’etichetta discografica Prima Classic, che ha pubblicato il mio album “The Music of Travel”. Con grande entusiasmo, posso annunciare che a novembre 2024 uscirà una mia nuova canzone intitolata “Tell The World”, un messaggio di speranza e ottimismo per il futuro.

5) Diamo due indicazioni pratiche: quando è uscito il disco, quante tracce ci sono, perché ha questo titolo: The music of travel?

Nella sua forma completa il disco è uscito il 14 giugno; i brani sono associati con luoghi specifici e persone che ho conosciuto e amato nel ricordo quei posti. Sembrava a me e a Edgardo Vertanessian., il produttore, il titolo piú adatto. Poi negli anni 90 ho scritto un corso d’inglese per operatori turistici intitolato “The Language of Travel.”

6) Guardando al futuro: ci sono altri viaggi in programma?

Prossimo viaggio – Amburgo a luglio per visitare amici e presentare l’album e poi Bucharest per la conferenza EdYouFest o dove sono stato invitato di fare un masterclass sul metodo FunSongs.