Subsonica, i trentenni sexy dell’elettronica italiana

I  Subsonica sono indubbiamente il gruppo più sexy che conosco. In una commissione di generi e di presenze sul palco molto diverse, la band torinese ha portato ieri (e stasera) a Bologna un live decisamente intenso.

La scaletta di giovedì 27 marzo ha ricalcato quanto presentato nelle altre date, con un excursus dagli esordi del 1997 fino ad oggi, e si, hanno quasi trentanni di carriera. Piuttosto incredibi, concordiamo.

Sul palco un Samuel quasi Blues Brothers incarna l’energia dirompente che li contraddistingue dal principio, mixandola con una grande maturità che si è rispecchiata nei pezzi dell’ultimo periodo. E no, non hanno bissato Microchip emozionale, l’hanno sempre rifatto, rivisto, evoluto, come uno scultore che dallo stesso pezzo crea sempre nuovi masterpiece, così loro trovano il modo di riproporre fedelmente lo stesso nucleo identitario musicale.

I Subsonica della Torino che io mi ricordo incarnano la strafottenza dei Murazzi, nel passeggiare di fianco alla torino-bene a testa alta e con la voglia di disfare tutto. E ce lo ricordano nella scaletta: Disco labirinto rimane un pezzo catartico e stupefacente, in tutte le accezioni che vogliamo dargli. Boosta rimane uno dei tastieristi più acrobatici e capaci di connessioni col pubblico che il panorama elettronico, ma in generale anche quello musicale italiano, ha potuto apprezzare nel tempo.

Il palco è la loro casa, e io rimango sempre stupita dalla capacità di metterci così tanta energia, forza, sincera tensione, così che mi aspetto un salto di nota, un’incrinatura nella voce di Samuel mentre salta come una rana, di Boosta mentre scavalca una tastiera. E invece no, tutto perfetto, in equilibrio stabilmente studiato al millimetro per fermarsi prima dell’esplosione.

Con un notevole aplomb sia Samuel che Max Casacci trovano spazio per affrontare temi politici di grandissima rilevanza, per poi passare in pochissimo a un revival (per come lo definiscono loro, perchè mi pare davvero riduttivo) dei pezzi più elettronici e danzerecci.

L’Estragon è rimasto nel tempo un grande incubatore di band che segnano la storia, e i Subsonica aggiungono un pezzo a una storia lunga e costellata di live che non riescono mai a perdere un colpo. Il doppio sold out conferma ciò che percepiamo, nel celebrare una carriera così lunga e allo stesso tempo capace di rimanere in continua evoluzione ma profondamente distintiva.